mercoledì 30 novembre 2022
martedì 29 novembre 2022
Orione
da tempo i libri di mitologia
sono soppiantati dai videogiochi -
negli occhi dei ragazzi
non più l'incantesimo di un cielo
percorso dal Carro celeste e da Orione
-che annaspa
in un mare nero seppia
lunedì 28 novembre 2022
M'induceva l'estro
poeti si nasce? - non sapevo
d' esserlo quando m' induceva
l' estro a scribacchiare su carta
da zucchero e alzavo gli occhi al cielo
per un gioiello da carpire
al divino
domenica 27 novembre 2022
Laghi di mistero
ombre stampate - ombre
a vestire figure
passeggere
luce degli occhi
ai primordi -ritagliata
nel blucielo - ove
immergersi
in laghi di mistero
sabato 26 novembre 2022
Iqbal Masih: soria di un'infanzia rapita
A cura di Luca Rossi.
Novembre 2006
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“Nessun bambino dovrebbe mai impugnare uno strumento di lavoro. Gli unici strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite"
I.M.,Stoccolma 1994
Il film di Cinzia Th. Torrini1, inerente la vita di Iqbal Masih, non è altro che la storia di una vita riscattata da violenze e omertà su uno degli aspetti più inquietanti che legano le società ricche dell’occidente a quelle più povere, in un’asimmetria abissale dove all’interno delle prime i bambini portano con sé la dignità loro attribuita da leggi consapevoli del valore della vita, mentre le seconde utilizzano con il termine di “piccoli lavoratori” un eufemismo per celare un sostantivo ben più pesante, quello dell’essere schiavo.
Già, perché Iqbal Masih, insieme ai milioni di bambini schiavi sparsi per il mondo, concentrati soprattutto nelle zone del Bangladesh, del Pakistan, dell’India, del Nepal rappresenta la sofferenza di un’infanzia che segna i cuori di tutti coloro che si battono contro lo sfruttamento dei più deboli, in qualsiasi senso.
Venduto all’età di quattro anni dal padre, la regista ci narra la storia vera di un ragazzo pakistano, ceduto ad un fabbricante di tappeti senza scrupoli, al fine di pagare un debito contratto per il matrimonio della figlia. Mani distrutte per avere intessuto per dodici ore al giorno per sei lunghi anni tappeti raffinati, pronti per essere rivenduti nei paesi occidentali a prezzi elevatissimi. Piedi incatenati a un telaio per fare sì che nessuno dei piccoli lavoratori si allontanasse dal posto di lavoro, o rinchiusi da Hussain Kahn, titolare dell’azienda (se così la si potrebbe definire), nella “Tomba”, un pozzo privo di aria e di luce quando qualcuno disubbidiva o cercava la fuga. Le regole erano semplici, come ricorda uno dei ragazzi a Iqbal appena giunto alla fabbrica: 1) non è permesso parlare altrimenti verrai punito; 2) puoi fare una pausa di mezz’ora per mangiare ogni giorno. Se ci metti di più verrai punito; 3) se ti addormenti sul telaio verrai punito; 4) se sporchi la tua panca o perdi gli attrezzi di lavoro verrai punito; 5) se ti lamenti o parli con sconosciuti fuori dalla fabbrica verrai punito.
Iqbal fu l‘esempio vivente, ispirato da ideali di libertà, per tutti i bambini del mondo, ridotti in schiavitù, più che inserirsi nel lavoro nero. E più che di un film, quello della Torrini, è un vero e proprio reportage filmato che non ha fine, che non avrà mai fine, poiché lo sfruttamento minorile non è cessato di esistere.
Venduto per pochi dollari, Iqbal riuscirà con l’aiuto di un sindacalista, Eshan Kahn, presidente della lega contro il lavoro dei bambini -BLLF- (unica persona di cui fidarsi a dispetto della famiglia dove non avrebbe più trovato rifugio, perché sarebbe subito stato riportato al proprio aguzzino o della polizia locale corrotta essa stessa), a diffondere il suo pensiero e la sua voglia di vivere e difendere quanti hanno vissuto il suo dramma partecipando a varie manifestazioni, portandovi la voce di coloro che non avevano voce, in Svezia, negli Stati Uniti d’America, dove riceverà onorificenze e contributi, nonché una borsa di studio dalla Brandeis University, che gli consentiranno di progettare un sogno: quello di diventare un giorno avvocato per difendere i soprusi verso i minori, mentre nello scorrere delle immagini della Torrini, le telecamere inquadrano striscioni e cartelli di marce di bambini liberi inneggianti la scritta “Children are innocent!”.
Iqbal regalerà alla nonna non vedente, ma in grado di distinguere i colori dal calore che essi emanano, quasi un’energia vitale che attraversa l’anima, una semplice bambola di pezza che le aveva promesso anni prima, fino al giorno in cui, la domenica di Pasqua del 1995, all’età di tredici anni, il martirio segnò per sempre la sua vita.
Ucciso da un sicario che gli sparò in pieno petto (perché accusato con le sue pubbliche affermazioni di ridurre gli introiti attraverso lo sfruttamento minorile dell’economia illegale del Pakistan), sarà ritrovato su di una spiaggia, sulle lande di Chapa Kana Mill, nei pressi di Lahore, con legato ad una mano il filo di un aquilone volteggiante alto nel cielo, segno di quella fanciullezza che non poggia i propri piedi su di una terra corrotta, ma che si libera come ala nel blu del cosmo, tra nuvole bianche riflesse nel sole. Ma quel giorno il sole non doveva avere colore.
Mentre l’aquilone sale alto, la polizia scriverà a verbale: “L’assassinio è scaturito da una discussione tra un contadino ed Iqbal.”
Prima di essere ucciso, il piccolo uomo scrisse: “Non ho paura del mio padrone; ora è lui ad avere paura di me.”
Quello della Torrini lo si vorrebbe un film che appartenesse alla storia, come quelli girati nei campi di concentramento, ma non è così: resterà sempre attuale.
Accanto alle immagini della regista vi è però da aggiungere a mio giudizio ciò che ha da dirci la poesia in merito. Il poeta, come il cineasta, grida anch’egli il suo sdegno. Tra le figure contemporanee di poeti che hanno dato voce al dolore di Iqbal ne ricordiamo una per tutte: quella del poeta torinese Felice Serino [2], di cui riporto il suo dire in merito attraverso una delle più belle poesie di cui la prima stesura fu quella pubblicata su “Il Tizzone” [3]: “tuo padre ti vendette/ per pagare un debito/ inestinguibile// violarono la tua infanzia/ insieme all’innocenza di bambine/ costrette a prostituirsi// tra trame di tappeti e catene/ il tuo sangue ancora grida nei piccoli/ fratelli - sotto ogni latitudine// ma la tua ribellione ha creato/ un precedente: una forza/ dirompente a svegliare coscienze// per un più umano domani.”
Ripresa e rielaborata in chiave diversa la poesia apparve poi premiata in vari concorsi nel seguente modo:”come un bosco devastato/ intristirono la tua infanzia/ di pochi sogni// tra trame di tappeti e catene/ ancora grida il tuo sangue nei piccoli/ fratelli – il tuo sangue che lavò la terra// quel mattino che nascesti in cielo – dimmi -/ chi fu a cogliere il tuo dolore adulto/ per appenderlo ad una stella?”
Entrambe le espressioni d’arte esprimono, ciascuna a modo loro, il pensiero cosmopolita di chi ha voluto testimoniare con i suoi verdi anni una fede universale.
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[1] Cinzia Th. Torrini nasce a Firenze nel 1954 e si trasferirà a Monaco dove si diplomerà alla scuola di cinematografia. Dopo avere girato alcuni documentari e cortometraggi, esordirà con la pellicola “Giocare d’azzardo”, riscuotendo a Venezia nel 1982 un notevole successo da parte della critica. Seguirà nel 1986 la produzione del film “Hotel Colonial”, mentre nel 1996 parteciperà con altri quattordici registi alla produzione di “Esercizi di stile”.
Per la televisione Cinzia Th. Torrini ha partecipato alla realizzazione di “L’ombra della sera” (1984), “Dalla notte all’alba” (1991), “L’aquila della notte” (1993), “Morte di una strega” (1996), “Iqbal Masih” (1998) e “Ombre” (1999).
[2] Nato a Pozzuoli (NA), F. Serino vive a Torino da operaio metalmeccanico, oggi in pensione. Ha pubblicato i seguenti volumi: “Il Dio-Boomerang”; “Frammenti dell’immagine spezzata”; “Fuoco dipinto”; “La difficile luce”; “Di nuovo l’utopia”. In proprio ha editato: “Delta & Grido” e “Idolatria di un’assenza”. Ha collaborato in vario modo con il periodico “Il Tizzone”, “Omero” ed altri. Maurizio Cucchi dice di lui: “F. Serino dimostra notevole esperienza, destrezza e buone letture, non solo poetiche. Conserva residui avanguardistici ma cita anche Bartolo Cattafi e si ispira qua e là ad Andrea Zanzotto.”
[3] Poesia apparsa sulla rivista letteraria “Il Tizzone”; editore Alfio Arcifa - Rieti
venerdì 25 novembre 2022
Congetture
più che terra mi dico
un cielo in frammenti
il sogno e la ferita
siamo
più in su quel levarsi
dell' onda che ci avvolge
il punto zenitale
della luce
giovedì 24 novembre 2022
L'oasi
conti sulle dita
della tua vita le fasi
ne rimpiangi la prima
prima della luce
quando
non distingui realtà da sogno e
da sotto le palpebre
segui la barchetta di carta
nel tuo cielo-mare amniotico
dove il tuo
orizzonte è un'oasi
da cui uscirai con un grido
23.11.22
mercoledì 23 novembre 2022
martedì 22 novembre 2022
Aforisma
Ho trovato questa citazione ed è bellissima!
“Si dice che quando una persona guarda le stelle è come se volesse ritrovare la propria dimensione dispersa nell'universo.”
Salvador Dalì
Colpo di sonno
sentirmi inclinare da un lato
mentre davanti al pc guardo un film
e per una strana associazione di idee
pensare per fortuna non guido più
non per un colpo di sonno ma l'abbaglio
rischio reale per il distrofico
di andare fuori strada
22.11.22
lunedì 21 novembre 2022
Un verso
un verso che mi arrivi solo uno
dei tanti gettati nel cestino
da un po' che non vengo illuminato
sono anziano e ancora affamato
di sogni (più non si dice vecchio)
i migliori versi vengono nella
veneranda età - un esempio è ungà
col suo "taccuino del vecchio" -
quando la mente ancor giovane vibra
sul pentagramma dei sogni
domenica 20 novembre 2022
Del sogno
anche il sogno è vita - con le sue
-dicono- doti divinatorie ma attira
anche quell'annullarsi quando
non sei ostaggio di morfeo e sprofondi
nel nero seppia assoluto
mentre
intorno a te vivono le cose
e tu non sei più che un tronco
portato dalla corrente
sabato 19 novembre 2022
INTERVISTA DI RAFFAELLA AMORUSO SU PLAUSO
Plauso è lieta di ospitare: FELICE SERINO
FELICE SERINO è nato a Pozzuoli nel 1941. Autodidatta. Vive a Torino.
Ha pubblicato varie raccolte: “Il dio-boomerang” (1978), “D’un trasognato dove” (2014).
Ha ottenuto importanti riconoscimenti e di lui si sono interessati autorevoli critici.
E’ stato tradotto in sette lingue. Intensa anche la sua attività redazionale.
PUBBLICAZIONI
Il dio-boomerang (1978), Frammenti dell'immagine spezzata (1981), Di nuovo l'utopia (1984), Delta & grido (1988), Idolatria di un'assenza (1994), Fuoco dipinto (2002), La difficile luce (2005, anche in e-book), Il sentire celeste (2006, in e-book), Dentro una sospensione (2007, anche in e-book), In una goccia di luce (2008), Cieli interiori (2010, in e-book, raccolta di riflessioni e articoli), Poesie (2010, in e-book), Lacere trasparenze (2010), Cospirazioni di Altrove (2011), Casa di mare aperto (2012), Magnetici occhi ha la notte (2012, in e-book).La luce grida (2012), In sospeso divenire (2013, in e-book), Un lembo di cielo (2013, in ebook), Gli anni ci diranno (2013), Frammenti di luce indivisa (2014, in e-book), D'un trasognato dove -poesie scelte- (di prossima pubblicazione).
Che cosa fai?
Sono in pensione dal 2001 (ex operaio metalmeccanico)
Come ti definisci?
Una persona semplice, modesta.
Qual è il tuo messaggio?
Il mio messaggio vuole comunicare solidarietà con chi soffre, tramite volontariato.
Come nasce un'idea?
Un’idea può nascere da qualsiasi cosa o situazione, che sorprende e ti sorprende.
Che cos'è per te l'ispirazione?
L’ispirazione è uno stato di grazia.
Che cos'è l'arte?
L’arte per me è la bellezza, comunicazione ed espressione che avvicina al divino.
In che circostanze ti vengono le migliori idee?
Le migliori idee mi sorprendono il mattino presto, qualche volta anche in dormiveglia.
Come si deve valutare un'opera artistica?
Un’opera la si deve valutare dal suo pregio di creatività ed originalità.
L'artista deve reinventarsi ogni giorno?
Certamente, reinventarsi per reinventare la vita nella sua arte di scrittura.
Che artisti ammiri e in che modo hanno influenzato le tue opere?
Artisti che mi hanno influenzato per il fatto che i loro scritti concordano col mio sentire: Jorge Luis Borges, Fernando Pessoa, Tahar Ben Jelloun, Alberto Bevilacqua.
Quanto conta per te pubblicare?
Pubblicare certamente conta e molto, per il fatto che puoi far conoscere ed apprezzare la tua opera tenuta nel cassetto, ed espanderti in campo culturale.
Quanto conta la copertina in un libro?
La copertina di un tuo libro è il tuo biglietto da visita, e certamente è apprezzabile se si presenta bene artisticamente.
Parlaci della tua ultima creazione.
La mia più recente creazione consta in una scelta di una novantina di poesie tratte dalla mia intera
produzione quarantennale, che vedrà la luce in una imminente pubblicazione.
Programmi per il futuro?
Per un prossimo futuro conto di bissare con una altrettanto nutrita scelta di poesie per una nuova
pubblicazione.
Grazie Raffaella per questa opportunità.
http://plausodiraffaellaamoruso.blogspot.it/
venerdì 18 novembre 2022
Un dio minore
(a battesimo d' inchiostro
un dio minore -molto
ma molto minore)
quella "balaustrata"
a cui s' appoggia verso dopo
verso
il mio estro -musa
malinconica non troppo-
(Balaustrata di brezza/ per appoggiare stasera/ la mia malinconia. G. Ungaretti)
giovedì 17 novembre 2022
Il Grido
si fionda nel buconero della carne
l' angelo caduto:
materia densa non più luce
lo veste il Grido-rimpianto
che si sfilaccia in un tempo rallentato
(vita non è che ossimori
e stelle di latta
vita spezzata come lama
nell'acqua:
vita incompiuta
nell'immenso: puoi dirla infine
un dettaglio?
pure
un amore disperato)
mercoledì 16 novembre 2022
martedì 15 novembre 2022
Marosi
marosi mangiano l' arenile
sulla linea cielo-mare
un battello dove suonano un blues
-l' urlo del vento disperde
le struggenti note
plana e becca
la cresta bianca un gabbiano
leggo s' un muricciolo e
mi confondo tra le righe
-mi si specchia come in sogno
il mio doppelganger
lunedì 14 novembre 2022
L'angelo
qui sei terra poca cosa
carne e sangue in bilico sul ciglio
della morte
ti porti un anchise sulle spalle
"di là" l'angelo di luce che
ti percorre silenzioso i precordi
verrà
a unificartisi quel giorno
che sentirai cantare le tue ossa
14.11.22
domenica 13 novembre 2022
Momento
in un silenzio ovattato
filtrano
le prime luci dell'alba
ancora viva la voce dei morti
venuti a visitarti in sogno
a rigirarti ti trovi
in intrecci di piedi di mani
-il morso
della carne
-labbra che si cercano
sabato 12 novembre 2022
MICHELA ZANARELLA (intervistata da Felice Serino)
A che età hai scritto la prima poesia?
Mi sono avvicinata alla scrittura poetica non molto tempo fa, infatti la mia prima poesia risale al 2004, all'età di 24 anni. Ho sempre letto molto sin dall'infanzia, ma non avrei mai pensato di riuscire ad esprimermi in versi. Quest'esigenza è nata quasi per gioco, dopo un tragico episodio, un incidente stradale, che mi ha letteralmente cambiato e stravolto la vita. E' stata una sorta di riscatto alla mia voglia di vivere.
Da allora il mio amore per questa forma di scrittura non è mai cambiato, anzi si è radicato in me, diventando sempre più concreto.
Scrivere è una necessità dell'anima e della mente.
Scrivi di getto o per ispirazione?
La maggior parte delle mie poesie nasce d'istinto, non c'è uno studio particolare del linguaggio e della forma, lascio andare le emozioni in modo spontaneo.
Le immagini e le metafore che vedo, sono un ciclo di sensazioni che si integrano tra di loro, fino ad assumere la struttura di versi e parole.
Ogni simbolo si nutre di me, della mia personalità, della quotidianità che vivo.
Quali poeti preferisci e a chi di essi ti ispiri?
Il mio poeta preferito in assoluto è Salvatore Quasimodo.
Sono affascinata dall'essenzialità estrema del suo scrivere. Mi sono avvicinata alla sua poesia dopo aver ricevuto da un amico un libro con tutte le sue opere.
Tant'è vero che passo passo ho iniziato ad approfondire con attenzione la sua tecnica e lo studio sulla parola.
L' ermetismo che lo caratterizza, il modo uniforme e perfetto di fare versi, mi ha così coinvolto, da generare in me una sorta di "dipendenza" al suo stile.
Quasimodo rappresenta una guida necessaria per continuare a rinnovarmi ed aprire nuovi orizzonti
discorsivi.
Non dimentico certo la mia passione per il Decadentismo, movimento letterario sorto nell'ambiente parigino con un preciso programma culturale, in cui il poeta diventa "veggente", raggiunge dimensioni nuove, vaghe, misteriose.
E Paul Verlaine è il poeta che mi ha fatto scoprire la "poesia pura", la poesia svincolata da ogni logica.
Da dove nasce la tua passione per lo scrivere?
La passione per lo scrivere nasce da un desiderio di esprimere in libertà il mio amore per la vita. Bisognosa di lasciare una traccia del mio esistere tra i ricordi del passato, gli attimi del presente, i sogni del futuro.
Un cambiamento interiore mi ha portato a raccontarmi in versi per superare le debolezze e le difficoltà di ogni giorno.
Cos'è che ti ispira nelle tue poesie? ad esempio, la natura o il trascendente?
La natura ed i sentimenti accompagnano fedelmente la maggior parte dei miei componimenti. Le radici venete, i luoghi dove ho trascorso l'adolescenza, i paesaggi provinciali, alimentano costantemente i testi stabilendo un'intesa particolare tra lessico e ambiente.
E l'amore, l'amore fa sempre da protagonista...
Cosa pensi dei concorsi di poesia? E di quelli a pagamento? E delle recensioni?
I concorsi di poesia sono una buona opportunità per mettersi in gioco con se stessi e con gli altri, un modo per affrontare una "prova" sulle proprie capacità di scrittura.
Non sempre dietro ad ogni concorso letterario, c'è la serietà giusta.
Di concorsi a pagamento ce ne sono in quantità, sta al poeta decidere se è giusto o meno dare una quota per la partecipazione.
Personalmente sono più propensa a fare i concorsi gratuiti.
Le recensioni sono un compito abbastanza impegnativo, chi si accinge a farle, deve cercare di esprimersi in modo completo e critico, analizzando in modo esaustivo e soddisfacente il libro.
E degli e-book che ne pensi?
Non sono una grande lettrice di e-book, e forse questo è un limite, perché comunque credo sia un modo pratico ed efficace per avvicinare le persone alla lettura.
L'e-book è un veicolo moderno espressivo che consente al lettore una visione "futurista" della cultura.
Leggi più su cartaceo o in rete?
Io sono ancora la classica lettrice in cartaceo, che ama andare in libreria a scegliere con calma, per me è fondamentale annusare la carta dei libri e toccare con mano la consistenza delle copertine.
Pensi che internet sia un buon veicolo per la poesia?
Internet è un ottimo veicolo per la poesia, e non solo per la poesia.
Dà spazio e voce a chi vuole proporsi e farsi conoscere in tutti i campi.
Ha un meccanismo veloce di spiegare e illustrare con chiarezza ogni argomento, per questo penso che al giorno d'oggi Internet sia indispensabile.
Ti fa piacere che ti leggano o scrivi più per te stessa?
Mi fa piacere che mi leggano, anche se scrivo principalmente per me stessa, per sentirmi una persona libera e autentica.
Non voglio prevalere o oscurare gli altri.
Cosa ti senti di consigliare a un esordiente nel campo della scrittura?
A chi vuole avvicinarsi a questo mondo direi soltanto di scrivere con passione, dimostrando la propria umiltà e la voglia di crescita interiore, senza troppe pretese.
Stai preparando qualcosa? Hai opere nel cassetto?
Vorrei fare qualche altro libro di poesia, e perché no, più avanti provare a cimentarmi in qualcosa di diverso, un romanzo è tra i miei sogni nel cassetto.
Quali pubblicazioni hai al tuo attivo?
Al mio attivo ho quattro pubblicazioni, tre raccolte poetiche ed un libro di racconti. Il primo libro "Credo", ed. MeEdusa, edito nel 2006, il secondo libro "Risvegli", ed. Nuovi Poeti, edito nel 2008, il terzo "Vita, infinito, paradisi", edizioni Stravagario, edito nel 2009 e l'ultimo, la raccolta di racconti "Convivendo con le nuvole", edizioni GDS, pubblicato sempre nel 2009, distribuito solo recentemente.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Per il futuro mi auguro di riuscire a realizzare altri libri di poesia e di evolvermi in altri generi di scrittura.
Grazie per la tua disponibilità!
venerdì 11 novembre 2022
Creatura
Opera di Salvador Dalì
sembra che il solo sguardo
la mantenga in vita
la sua creatura
ché Lui la pensò
ancor prima di sognarla
in forma ed essenza
poi del sogno
il suo farsi
carne e respiro
giovedì 10 novembre 2022
Vita leggera
una vita in leggerezza
ragazzi galleggiano sugli eventi
sfidano la morte
se c' è un dio? - il suo silenzio -
il corpo i sogni un tutt' uno
col digitale
-uffa 'sto ciuffo alla elvis che non tiene!
manate di gel
-ma è
sorpassato ritrovi oggi
la cresta da gallo
cedrone
mercoledì 9 novembre 2022
martedì 8 novembre 2022
Nascita
Dalì - Bambino geopolitico che guarda la nascita del nuovo uomo
più a nascere che a morire pensiero
capovolto dal profondo in dormiveglia
il girasole ebbro di luce dice vita
e tu languida
sul divano mi chiami
per accostare il mio orecchio al tuo ventre
rotondo
come un mondo
8.11.22
lunedì 7 novembre 2022
Il dopo 2
Foto di Giordano Genghini -Rosa in attesa nel giardino di Enrica-
distacco dal corpo -dall' albero
della foglia
abbrividire della rosa appena
colta e non sapersi di
bellezza effimera
domenica 6 novembre 2022
Lazzaro
mi addormenterò in Te
finché non mi chiamerai per nome
ora qui mi trovo
un Lazzaro risvegliato da cento morti
sempre
dalle crepe dei muri spunta un fiore
6.11.22
sabato 5 novembre 2022
FELICE SERINO (intervistato da Gioia Lomasti)
A che età' hai cominciato a scrivere?
Scrivo da autodidatta dall'età di 24 anni, su internet solo dal 2001, quando, andato in pensione, imparai ad usare il computer.
Come scrivi le tue opere? Di getto?
No, solo qualche rara volta mi riescono di getto; l'elaborazione di un testo può durare dai due tre giorni fino a due tre settimane; qualche poesia in particolare la posso riprendere e rielaborare anche dopo anni.
Qual è la tua atmosfera ideale per la scrittura?
La mia atmosfera ideale è generalmente la mattina presto, o anche appena semi-sveglio, quando qualcosa mi ispira quasi inconsciamente, come fosse il proseguimento di un sogno.
In una parola, cos’è per te la scrittura?
Per me la scrittura è come l'aria che respiro; non potrei farne senza; è esprimere ma mai appieno il mio io interiore.
Cosa traspare dalle tue poesie?
Dalle mie poesie lascio trasparire sentimenti di amore, di scavo interiore, di ricerca dell'uomo e del
trascendente.
Perché, secondo te, la poesia ha minor pubblico rispetto alla narrativa, tanto da esser considerata
di nicchia?
La poesia, in linea di massima, è per gli addetti ai lavori, i poeti leggono i poeti, è quindi un circolo vizioso, senza sbocchi per la commercializzazione; ma in alcuni paesi non è così, godendo della giusta considerazione.
Forse rispetto alla narrativa è meno "accessibile", perché a volte un po’ ostica o ermetica.
A tuo parere, cosa occorre per diventare un bravo scrittore?
Per essere un bravo scrittore bisogna innanzitutto leggere molto, come consigliano sempre "i grandi", e poi avere quel quid del dire non dire, un pizzico di mistero che rapisce tenendo in sospeso il fruitore.
Hai nuovi progetti in cantiere? Puoi svelarci in esclusiva delle news?
I miei progetti? Pubblicare sillogi senza pretese, anche poche copie. La prossima uscirà a breve per Vitale Editore, Sanremo, e s'intitola "Lacere trasparenze". E continuare a espandermi in rete.
Ritieni che internet sia un buon strumento di visibilità' ?
Internet offre moltissime possibilità per farsi conoscere; si, è un ottimo veicolo di diffusione, oggi che i media indiscutibilmente risultano essere il deus ex machina.
Tra poesia e narrativa, cosa scegli e perché?
Tra poesia e narrativa scelgo naturalmente la prima, ce l'ho nel mio dna.
Cosa pensi delle pubblicazioni indipendenti che non fanno capo ovviamente ad una casa editrice
ma all'autopubblicazione?
Ho scelto l'autopubblicazione per tre mie sillogi, un bel po’ di anni fa. Credo che sia un mezzo ugualmente efficace se ricevi gratificazioni e buone recensioni.
Hai un sogno nel cassetto?
Un sogno nel cassetto? In particolare direi nessuno; spero solo di vivere ancora un po’ di anni per affermarmi di più e perfezionarmi.
Grazie per avermi concesso quest’intervista!
venerdì 4 novembre 2022
Il dopo
ci aspetta sempre
un dopo: il di là
da venire
aria di nuovo aleggia
negli occhi - che ci
sorprenderà - e
ancora non sappiamo se
croce o delizia
giovedì 3 novembre 2022
Oltre stravolti cieli
(ecologica)
sconsolata la fauna s'aggira
in cerca d'erba buona
chi dirà alla rondine smarrita
non ci sono più primavere
e alla cernia
quello che ingozzi
è rifiuto dell'uomo sconsiderato
questi
cercherà oltre cieli stravolti
nuove terre da violentare
3.11.22
mercoledì 2 novembre 2022
martedì 1 novembre 2022
L'anima tendeva
l'anima tendeva alle stelle
quando tu Nina apparivi
rosavestita
stagliata contro un lembo di cielo
ti fermavi nella piazzetta e
ti facevano festa i colombi
planando sul mangime che spargevi
allora
il tuo sorriso era una pasqua
mentre il tempo aveva una sosta
-
Vi saluto con l'ascolto di un eccellente compositore scomparso, ricordandovi ancora una volta che ni sono trasferito qui: http://assona...
-
punti all’ esteriore e non alle cose del cuore? vedi: non ha consistenza quanto non nasca da radice del sangue o semmai sopravviva di effime...