sabato 10 settembre 2022

Estratti da Afflati di Felice Serino con una nota di Angela Greco AnGre

 



Estratti da Afflati di Felice Serino (e-book, 2022)


Senza titolo 2

.

un’alba cadmio

apre spazi

inusitati nel cuore

.

usciti dal sogno

beccano sillabe

gli uccelli di Maeterlinck

in un cielo di vetro

.

da un luogo non- luogo

le uve dei tuoi occhi

chiamano il mio nome

genuflesso nella luce

.

.

.

Spleen 2

.

brusio di voci

.

galleggiare di volti

su indefiniti fiati

.

si sta come

staccati

da sé

.

golfi di mestizia

mappe segnate

dietro gli occhi

.

vi si piega

il cuore

nella sanguigna luce

.

.

.

Vita nascosta

.

il muro d’aria che divide

luogo e non- luogo

o solo quell’esistere sognato

che torna come déjà vu

.

qui solo apparire:

l’essere è vita

parallela – nascosta

.

.

Felice Serino (Pozzuoli, 1941), autore prolifico, redattore presso molti lit-blog e riviste on line, ha all’attivo diverse sillogi poetiche; la sua poesia è tradotta in diverse lingue. Con Afflati (scaricabile cliccando QUI) , il nuovo e-book creato all’inizio di questo 2022 in cui raccoglie la sua produzione poetica 2019 – 2020, rinnova il legame con i suoi lettori.

In effetti, quello che si stabilisce con questo autore è un legame di fedeltà, tra se stesso e i suoi temi e tra il poeta e il suo pubblico, il quale, ad ogni lettura, rileva una sfumatura, coglie un significato in più, in un’attesa mai delusa nei confronti di questa poesia che, col passare del tempo, si eleva, percorrendo man mano proprio quella strada auspicata dall’autore nella stesura dei propri versi.

La lettura è introdotta da una breve ed efficace Prefazione redatta da Enrico Marià, che si sofferma, a giusta ragione, sull’introspezione, che diventa patrimonio comune, esternato con sonorità lievi, mai eccessive, fuori luogo o aggressive; un balsamo anche per questi tempi che stiamo attraversando, nei quali Felice Serino si pone, con la sua voce sensibile e costante, quasi come un punto fermo al quale riferirsi.

“Afflato”, per definizione, è il soffio, ma anche l’ispirazione e nella poesia che Felice Serino ha incluso in questo titolo al plurale, ben si coglie questo momento particolare occorso nella vita del poeta, il quale sembra voler gradualmente lasciare le cose terrene per involarsi verso un cielo verso il quale l’anelito non è mai stato celato o mal esternato in tutta la sua produzione poetica. Il tono delle poesie detta quasi una suddivisione in due parti: nella prima si avverte un’assenza, una mancanza, quasi il poeta stesse usando la poesia per ricordare qualcosa o, meglio, qualcuno, che era presenza e che oggi ha mutato la sua condizione; nelle poesie successive, invece, si ritrova il Serino dei precedenti lavori, la sua forza e la sua radice, in un’analisi intima degna di nota e che mai abbandona i riferimenti culturali e artistici tipici di questo poeta.

La poesia di Felice Serino si apre sempre alle domande fondamentali, alle riflessioni filosofico-religiose, che fanno bene al lettore, ma anche alla rappresentanza italiana di questa scrittura, alla Poesia nostrana degli ultimissimi tempi intendo, spesso maltrattata con il trattare argomentazioni futili, quando non parli addirittura di questioni sterili con la scusa di essere specchio dei tempi. [Angela Greco AnGre]


https://ilsassonellostagno.wordpress.com/2022/03/11/estratti-da-afflati-di-felice-serino-con-una-nota-di-angela-greco-angre/#comment-17334



venerdì 9 settembre 2022

Un sorriso



vedi l’allodola planare

il suo volo un immaginario arco

lascia nel cielo



"l’albero lo riconosci dal frutto"



pensi

come curiosamente ti sorprenda

quel detto dei Vangeli



e come

il dimenticato aspetti solo

come pane un sorriso



-ti vedrebbe

come un angelo qui sulla terra

che gli allevi la ferita viva



il sorriso è l’inizio

-lo sai


giovedì 8 settembre 2022

Vaghezza era o visione





quell’attraversarti la mente

da nonsense e surreali figure

daliniane

come uscite da un sogno



perdevi la percezione del tempo:

davanti a te

un lungo corridoio asettico

senza interruzione di porte



era come entrare nella morte -



infine sfociare

bagnato di luce



in altra vita - 

sogno nel sogno


martedì 6 settembre 2022

Un nome una voce





un alone di mistero emana

dai lampioni sul lungopò la sera

ectoplasmi o perdute

identità pare s’aggirino

sui viali battuti solo

da qualche meretrice



pensi

possa ispirarti qualche verso

quest’atmosfera impalpabile e attendi

riconoscibili

un nome una voce

che ti salgano da dentro

lunedì 5 settembre 2022

Ulisside





occhi di terra e di cielo

e oceani

occhi ove vive

noetica luce

a sognare procelle e bompressi



e

un’ itaca lontana



esce dalla coda dell’occhio

il tuo vascello

a circumnavigare terre di mistero



ed è casa di mare aperto

l’anima del viaggio

domenica 4 settembre 2022

Un cielo di palpiti


si punterà verso

il non- luogo dell’ Inconoscibile

intrisa la vela del sogno 

del sangue della passione

uscendo dalla bocca della notte



-e siamo grumo e infinito



vivo di palpiti sarà quel cielo 

tenerezza di madre ad accoglierci

sabato 3 settembre 2022

Il sapore del tatto

 “Orizzonti di palpiti".  Ed è già qualcosa di più di un titolo. Una dichiarazione di vita. E quindi di poesia. E di visione poetica. Felice Serino muta il senso, il tatto, rendendo tattile la parola sul rigo. Rigo che non è più orizzontale ma materia plasmabile, esistente, concreta. Serino, ci porta nell’oltre corpo, regno dei regni, dove tutto può il sentire. Il limite è attraversato. Non ci sono più contorni netti se non quelli dettati dal pulsare dell’anima: “ ti senti altrove e il più delle volte fuori dal coro… e sai che tutto è ancora possibile”. Ecco la chiave, la chiave che l’autore ci fornisce per scardinarci e scardinare. Le parole che non vanno sprecate perché: “ sillabe cadute dagli occhi/ l'ingoio di stelle a svanire”. La dimensione del non – ritorno per tornare a guardare l’oggi, il presente, l’ora, l’adesso con sguardo nuovo, puro, severo d’incandescente. Introspezione e universalità. Conoscersi per conoscere: “ per l'uomo e il suo specchio/ dai mille rebus irrisolti/ dove confluisce la sua storia.” Il poeta che, ancora una volta lui, si muta in guida, esploratore, generatore di quesiti e conforto: “ sarà un capriolare/ di dolce vertigine/ come immergerti in una pace amniotica”. Il passo sempre oltre sicuro perché incerto e certo delle incertezze che ci colmano in un continuo domandarsi, interrogarsi, chiedersi : “scuotersi dall'inerzia: vegliare/ con le lampade accese /nel turbinio del mondo”. Sino a divenire corpo- poesia. Un crollo di pareti. Per altre dimensioni perché: “sempre viva è la rosa di sangue/ e splende di bellezza”. E il palpito diventa rumore di mille mari calmi e mossi, cicli lunari, il suono dell’inestricabile a sciogliersi “cosa saremo/ chi ci dirà?”. Il fiato si forma verso inscalfibile di chi ha visto l’invisibile e per noi lo traduce. “Dietro il velario di carne /chi siamo?” chiede il poeta pacificandoci viaggio che non ha fine. E che mai finirà.


enrico marià 

venerdì 2 settembre 2022

Tu regina della notte





sei nelle mie corde e metti ali

a sorvolare questo male oscuro

d’un mondo fatto a pezzi

tu regina della notte



poesia che ti sveli

al lume d’una luna menomante



l’anima è inclinata nella luce



ci salverà la bellezza?

giovedì 1 settembre 2022

Nuovo e-book scaricabile

 Al seguente link un nuovo e-book, autoprodotto, scaricabile gratuitamente.

Buona lettura.

https://questallumaredanima.files.wordpress.com/2022/09/serino_oltre-lesilio-1.pdf




Quale limite


(parla un intellettuale)


[a tutti gli oppressi dai regimi]


aveva appena letto

che subito arricciarono il naso

quelli che si conformano


all'ultimo verso

uni sbieco incrociare di sguardi


aveva superato il limite?

quale


forse della paura


candidamente

parlava di libertà


quella che accende le stelle

sopra un oceano d'amore sconfinato


30.8.22