Estratti da Afflati di Felice Serino (e-book, 2022)
Senza titolo 2
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un’alba cadmio
apre spazi
inusitati nel cuore
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usciti dal sogno
beccano sillabe
gli uccelli di Maeterlinck
in un cielo di vetro
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da un luogo non- luogo
le uve dei tuoi occhi
chiamano il mio nome
genuflesso nella luce
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Spleen 2
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brusio di voci
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galleggiare di volti
su indefiniti fiati
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si sta come
staccati
da sé
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golfi di mestizia
mappe segnate
dietro gli occhi
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vi si piega
il cuore
nella sanguigna luce
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Vita nascosta
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il muro d’aria che divide
luogo e non- luogo
o solo quell’esistere sognato
che torna come déjà vu
.
qui solo apparire:
l’essere è vita
parallela – nascosta
.
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Felice Serino (Pozzuoli, 1941), autore prolifico, redattore presso molti lit-blog e riviste on line, ha all’attivo diverse sillogi poetiche; la sua poesia è tradotta in diverse lingue. Con Afflati (scaricabile cliccando QUI) , il nuovo e-book creato all’inizio di questo 2022 in cui raccoglie la sua produzione poetica 2019 – 2020, rinnova il legame con i suoi lettori.
In effetti, quello che si stabilisce con questo autore è un legame di fedeltà, tra se stesso e i suoi temi e tra il poeta e il suo pubblico, il quale, ad ogni lettura, rileva una sfumatura, coglie un significato in più, in un’attesa mai delusa nei confronti di questa poesia che, col passare del tempo, si eleva, percorrendo man mano proprio quella strada auspicata dall’autore nella stesura dei propri versi.
La lettura è introdotta da una breve ed efficace Prefazione redatta da Enrico Marià, che si sofferma, a giusta ragione, sull’introspezione, che diventa patrimonio comune, esternato con sonorità lievi, mai eccessive, fuori luogo o aggressive; un balsamo anche per questi tempi che stiamo attraversando, nei quali Felice Serino si pone, con la sua voce sensibile e costante, quasi come un punto fermo al quale riferirsi.
“Afflato”, per definizione, è il soffio, ma anche l’ispirazione e nella poesia che Felice Serino ha incluso in questo titolo al plurale, ben si coglie questo momento particolare occorso nella vita del poeta, il quale sembra voler gradualmente lasciare le cose terrene per involarsi verso un cielo verso il quale l’anelito non è mai stato celato o mal esternato in tutta la sua produzione poetica. Il tono delle poesie detta quasi una suddivisione in due parti: nella prima si avverte un’assenza, una mancanza, quasi il poeta stesse usando la poesia per ricordare qualcosa o, meglio, qualcuno, che era presenza e che oggi ha mutato la sua condizione; nelle poesie successive, invece, si ritrova il Serino dei precedenti lavori, la sua forza e la sua radice, in un’analisi intima degna di nota e che mai abbandona i riferimenti culturali e artistici tipici di questo poeta.
La poesia di Felice Serino si apre sempre alle domande fondamentali, alle riflessioni filosofico-religiose, che fanno bene al lettore, ma anche alla rappresentanza italiana di questa scrittura, alla Poesia nostrana degli ultimissimi tempi intendo, spesso maltrattata con il trattare argomentazioni futili, quando non parli addirittura di questioni sterili con la scusa di essere specchio dei tempi. [Angela Greco AnGre]
Pregiate liriche, che mettono in risalto, la tua spiccata e notevole vena poetica. Buon sabato Felice
RispondiEliminaGrazie infinite per aver gradito. Buon pomeriggio, Silvia.
EliminaUna poesia che esprime due mondi separati della nostra esistenza. Luogo e non-luogo. Il non luogo sembra sia quello più intimo, nascosto. Il più vero. Forse quello da dove provengono ricordi e sguardi di un tempo che fu.
RispondiEliminaMa posso sbagliarmi. Comunque parole molto belle e significative.
Bella anche la recensione di Angela Greco. Sembra ti conosca bene e mi ha fatto comprendere meglio il senso delle tue parole e del tuo scrivere.
Grazie e buona Domenica Felice.
Dici bene, Pia: il non-luogo è il più vero dentro di noi. Angela Greco la conosco da anni su Facebook, sempre disponibile da amica stimata. Grazie a te della visita e dell'attenzione. Buona domenica.
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