mi trovavo in una città sconosciuta
chiesi l'indicazione per il museo
mi accorsi che mi fissavano due occhi
di cerbiatta - se riesci a
farla franca mi disse il padre
-ero entrato senza biglietto-
io da portoghese annuii
lo sguardo di lei si faceva penetrante
ebbi una mezza idea di scambiarci il numero
come fossi stato ancora giovane
poi ci perdemmo tra la folla - nell'anima
stampati quegli occhi di cerbiatta
ove lumeggiavano barlumi di crepuscolo
avevo fatto un bel sogno per cui restai
per tutto il giorno in stato di grazia
8.2.23
Quella parte notturna di noi, che ogni tanto riesce a rendere preziosa l'alba....Buona giornata Felice,silvia
RispondiEliminaGrazie di cuore Silvia del gradito commento. Buon pomeriggio.
EliminaBei sogni..consolano dei risvegli..
RispondiEliminaGrazie Franco della visita. Buona giornata.
EliminaDa Facebook
RispondiEliminaBernardo Negro
È molto bello quando la realtà diventa sogno e viceversa. Complimenti per questa tua bella poesia un po' pirandelliana.