capricci di note
facce ondivaghe in acque del sogno
la nausea lungo
i corridoi di latrine
il gemito del sax le gonfie gote
tempo
rallentato avvitato
nel marasma di umori
poi il mattino li raccoglie
spugne
e l'anima della musica che attraversa
muri di separazione
Felice Serino
.
amicodipenna
Jazz, inteso come musica ed esperienza di vita. Un linguaggio ricco di immagini sensoriali e contrasti per esprimere un personale rapporto con il jazz.
"Capricci di note" le improvvisazioni musicali che caratterizzano il jazz, come se essi fossero sogni e desideri bizzarri, stravaganti e volubili, dei musicisti. Da qui le "facce ondivaghe in acque del sogno", le espressioni mutevoli e irreali che emergono da una dimensione onirica. Una fuga dalla realtà o un ritorno a una più umana?
È tutto questo in un ambiente che contrasta perché sporco e degradato, dove si avverte la "nausea lungo corridoi di latrine" e il "marasma di umori" che altera il tempo.
Un jazz che pare nascere nella sofferenza e nel disagio, tra un "gemito del sax" e le "gonfie gote" che appaiono grottesche.
Un linguaggio crudo e realistico per mostrare ai più il lato oscuro del jazz.
Poi il mattino vedrà il raccolto rimasto impregnato in ogni cosa, come da "spugne", e quell'"anima della musica che attraversa / muri di separazione". Un linguaggio metafisico e spirituale per esaltare il potere comunicativo e aggregante del jazz.
Si conclude lasciandoci in sospeso, come a suggerire che il jazz non ha confini e continuerà a risuonare oltre le parole.
Lo sentite anche voi?
da alidicarta.it
Una musica coinvolgente e molto particolare, da veri amatori. Buona giornata Felice,silvia
RispondiEliminaGrazie infinite del tuo gradito commento. Serena giornata, Silvia.
EliminaDa Facebook
RispondiEliminaBernardo Negro
Si sente il ritmo incalzante e malinconico del Jazz nella tua bella poesia. Complimenti.