(ispirandomi a Borges)
una sequenza di figure ti sfila davanti
tu ne afferri per la coda una
quella che hai da sempre sognato
e
proprio per averla scelta
unica e irripetibile
ti si fa sangue e respiro
sfociando nella luce
è l'aleph che cantò il poeta cieco
17.4.23
Da Facebook nel gruppo Labirinto aperto
RispondiEliminaGiordano Genghini
Stupenda rivisitazione in versi di uno dei più bei racconti del grande Jorge Luis Borges...
Tantissima suggestione in questo brano poetico di magnifica lettura. Buon pomeriggio, Felice,silvia
RispondiEliminaGrazie infinite, Silvia, del gradimento. Sereno pomeriggio.
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