(ispirandomi a una conferenza di Rudolf Steiner)
vivessi pure cent' anni
non saprei mai chi sono
laddove l'umano m' inibisce
la memoria dell'origine
pure urge in me un essere
superiore - il fiore-del-sempre - che
mi sarà rivelato
quando
si aprirà all' eterno
il trasfigurato corpo
Da Facebook
RispondiEliminaBernardo Negro
In fondo l'anima è costretta a volte a subire le nefandezze del corpo. Merita di meglio. Complimenti per la tua bella poesia.
Avverto sempre nei tuoi versi un senso di spiritualità, cosa che mi colpisce molto, perchè io ne sono molto lontana. Buon pomeriggio Felice,silvia
RispondiEliminaGrazie infinite della schietta osservazione. Buona serata, Silvia.
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