Senti ancora cosa dice François:
Bisogna che la vita non sia altro che questo:
il traino dei morti
che ci hanno abbandonati,
re ridicoli?
Ogni giorno, le cicogne delle età
attraversano i miei sogni.
Vanno verso la vasta prateria,
dove oziano dei volti
tutti i volti dei morti
che hanno dimenticato i vivi
e che piangono, da così tanto tempo,
e così dolcemente, nella nostra galassia.
(da: Ballate ebraiche")
.
Signore ascolta...
Mi si chiude la notte intorno agli occhi
come un cerchio.
Il polso mi mutava il sangue in fiamme -
ma intorno a me tutto era grigio e freddo.
O Dio, io sogno morte
anche nel vivo giorno - la bevo
nell'acqua, mi soffoca nel pane.
Per la mia tristezza
manca ogni peso sulla tua bilancia.
Signore ascolta...
cantai nel tuo diletto
colore azzurro il tetto del tuo cielo -
ma nell'eterno tuo respiro
non destai il giorno. Quasi si vergogna
innanzi a te il mio cuore
della sua sorda cicatrice.
Che ne sarà di me? O Dio!!
Perché ho guardato nelle stelle
e nella luna ancora e in ogni valle dei tuoi frutti.
Nell'acino è già guasto il vino...
E ovunque - l'amarezza - in ogni seme.
Da Facebook nel Gruppo Romanzi di Valeriana Maspero...
RispondiEliminaGiordano Genghini
Credo che questi versi di Ben Jelloun da te citati - così belli e così aperti alla spiritualità e alla pietà per tutte le vittime della vita - siano i più adatti per essere evidenziati nel giorno della Pasqua cristiana, se non la si vuole intendere come festa religiosa di parte e se non si è fra coloro che, in ogni guerra, gridano che Dio è con loro (non credo che Dio sia con nessuno che fa la guerra e, comunque, uccide anche gli innocenti)... Perciò sono lieto di evidenziare questo tuo post oggi, giorno in cui auguro che il presente e il futuro siano il più possibile sereni per voi tutti, per i vostri cari e per i nostri fratelli e sorelle del mondo intero - a partire dai più sventurati, spesso bimbi, donne e uomini vittime di altri uomini - che con noi navigano in questo minuscolo pianeta, granello di polvere nello sconfinato universo, che Giovanni Pascoli, in "X Agosto", definiva - forse senza vedere la luce del bene che silenziosa e nascosta lo illumina - "atomo opaco del male"...
Una splendida condivisione poetica, che ben si adatta alla giornata della santa Pasqua.
RispondiEliminaSereno giorno, Felice, silvia
Grazie, è uno tra i poeti che prediligo. Buona giornata, Silvia.
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