sabato 16 aprile 2022

Recensione di Michela Zanarella

 Felice Serino


Cospirazioni di altrove

di Michela Zanarella



La cospirazione è quell’accordo segreto che serve a modificare e cambiare radicalmente una situazione. Felice Serino con la sua raccolta poetica “Cospirazioni di altrove”, Edizioni Virtuali Il Basilisco, ci accompagna in punta di piedi, “in segreto”, nella scoperta di un altrove, in quei misteri che girano attorno alla vita.

La prima poesia è una dedica dell’autore a Stephan Mallarmé, il teorico più lucido della poesia simbolista. (Tenue rosa d’albore/ nel cuore fiorite di cielo). Serino proprio come Mallarmé sogna di evadere in un mondo di incontaminata purezza, vuole raggiungere l’anima delle cose attraverso la poesia.

E’ così che Serino si fa intermediario tra il visibile e l’invisibile, depurando il linguaggio da incrostazioni lessicali troppo rigide. Da “Ho sognato di essere trasparente”: “vortico in un vento/ di luce/ da fenditure di un sogno/ spio il mondo”. La parola si fa trionfo di purezza e riesce a radicarsi in profondità nel cuore del lettore rendendolo testimone di un repertorio intimo inesauribile.

Felice Serino trae ispirazione da frasi, concetti, pensieri di altri poeti e scrittori, rimodella a suo modo immagini e sensazioni forgiando i versi di un’ autentica intensità e sincerità espressiva.

Da una frase di Erri De Luca è nata “Consapevolezza dell’essere” (“… ma il cuore che non può morire/ infiniti universi racchiude”).

Erri De Luca diventa così la sorgente dove Serino abbevera il suo “magma” poetico. Anche lo scienziato e inventore Emanuel Swedenborg offre involontariamente al poeta una forza creativa particolare. Swedenborg è stato uno dei pochi a sostenere di essere in grado di comunicare con l’aldilà (…).

Felice Serino in “Emanuel Swedenborg” sembra entrare in contatto con lo scienziato, si affida alle sue virtù sensoriali fin quasi a supplicarlo: “lascia Emanuel che entri/ nel tuo Sogno”.

La rivelazione sistematica di radici di fede prende sempre più piede nell’opera di Serino, il quale con molta umiltà si avvicina all’ Assoluto chiedendo misericordia.

Il poeta tenta una personale conquista nell’interiorità, conservandone echi, trasparenze e sospensioni, conservando in segreto il “raggio verde” delle parole.


Sulla rivista “Noialtri” – aprile/maggio/giugno 2011



2 commenti:

  1. Una validissima, e notevole recensione, che affronta significativamente i temi poetici affrontati nelle tue liriche Felice.
    Un sorriso,silvia

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