avvenne in me un parapiglia
si sconcertarono i miei neuroni
come lei apparve -il rigoglioso seno e
le giunoniche forme- nel suo incedere al
Valentino
ogni tanto in sogno rivive
evanescente figura
inarrivabile
lungo la coda dell’occhio
lei dalle snelle caviglie
....un fascino incredibile, che segna respiri di vita...
RispondiEliminaBuona domenica e un saluto, Felice,silvia
Grazie tantissimo. Buona domenica anche a te, Silvia.
Eliminaottimo incedere anche poetico.
RispondiEliminauna bella gara, direi :)
buon giorno
Grazie davvero. Buona giornata.
EliminaDa Facebook nel Gruppo Romanzi di Valeriana Maspero
RispondiEliminaGiordano Genghini
Questa, che è una delle tue non frequenti poesie di delicato e gentile eros, è uno dei due post che evidenzio oggi. Mi piace moltissimo: in questi versi trovo qualcosa che mi ricorda da un lato gli antichi lirici greci, dall'altro le liriche stilnoviste (in particolare di Guido Cavalcanti), tenuemente rivisitati in una creativa e originalissima chiave contemporanea. I due versi finali sono, a mio avviso, sublimi...
Bellissimo ricordo rimasto nel cuore: Incantevole! Buon pomeriggio, Felice, Grazia!
RispondiEliminaGrazie di cuore. Buona serata, Grazia!
EliminaCi regali ogni volta versi elevati ed eleganti. Molto bella, complimenti Felice.
RispondiEliminaGrazie di cuore del gradimento. Buona serata, Caterina.
EliminaUn ricordo che accende la fantasia di chi legge. Poesia coinvolgente, bella. Ciao, Stefania
RispondiEliminaGrazie di cuore dell'apprezzamento. Ciao, Felice
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